Quantcast
Channel: Visioni Future » banda
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Netflix: «La tv tradizionale sparirà nel 2030»

$
0
0

La dichiarazione è destinata forse a fare il paio con quella di Philip Mayer, studioso dell’editoria americana, che vedeva la fine della carta stampata (per la precisione la vendita dell’ultima copia del New York Times in formato cartaceo) nel 2043. A parlare questa volta è Wilmot Reed Hastings amministratore delegato di Netflix, ma la sentenza è forse ancora più categorica: «La televisione di tipo tradizionale, quellla broadcast durerà fino al 2030. E’ come il cavallo che è stato utilizzato fino a quando non è stata inventata l’automobile». 

DISCUSSIONE –  L’affermazione di Hastings ha generato un’ampia discussione sui social network innanzitutto perché arriva da una parte interessata nel conflitto tra trasmissioni tv di tipo tradizionale e quelle più nuove, che utilizzano la rete e non agiscono secondo la logica sequenziale (in senso temporale) del palinsesto. Di queste ultime  Netflix è senza dubbio il principale attore in campo dato che agisce in diversi Paesi e punta a raggiungere entro il 2018 i 18 milioni di abbonati. Del resto anche la tv tradizionale è ben consapevole del pericolo che sta correndo visto che i broadcaster (pay e non) hanno da tempo creato dei propri archivi digitali accessibili dal pubblico via web, in cui rendono disponibile (a pagamento o gratis) il meglio della loro produzione o di ciò che trasmettono possedendone i diritti. Abbracciando in questo modo il modello Netflix. Quindi la questione non è tanto se i broadcaster intesi come gruppi industriali spariranno, dato che questi ultimi potrebbero facilmente trasformarsi in produttori di contenuti televisivi che operano via web o via satellite, quanto piuttosto se sparirà un modello costituito da tv gratuita offerta nell’arco di una sequenza temporale, pagata dalla pubblicità o attraverso un abbonamento (obbligatorio nel caso del canone per la tv pubblica). La risposta in fondo è semplice: fino a quando vi sarà una convenienza economica. Vale a dire fino a quando una massa di pubblico appetibile dagli investitori pubblicitari, continuerà a seguire i programmi della tv tradizionale. Improbabile quindi che avvenga in tempi così brevi anche nei paesi tecnologicamente e televisivamente più avanzati come gli Stati Uniti. Sicuramente avverrà quando la generazione immediatamente precedente a quella dei cosiddetti nativi digitali diventerà la generazione più vecchia. Una data che varia da Paese a Paese e che probabilmente sposta la fine del broadcasting di almeno  10-20 anni rispetto a quanto previsto da Hastings. Nel mentre però la tv tradizionale rischia seriamente di trasformarsi nella seconda visione della nuova tv.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Latest Images

Trending Articles